Il Furore del Nero

Mostra in caverna con proiezione di 120 fotografie nei segreti della luce tra le cose

Fotografie di Paolo Monti

Inaugurazione domenica 23 aprile, ore 16.30
– dal 23 aprile al 18 giugno 2017 –

Sotto le volte delle cantine-laboratorio del monumento abbaziale di San Gemolo in Valganna, proprio in prospetto al torrente Margorabbia, rivolto al sorgere del sole, si evidenzia uno spazio di intimo fascino, cultura e spiritualità. Una sorta di volume avvolgente che si presta alla citazione della caverna; caverna, il cui tema è quest’anno il filo rosso degli incontri promossi dall’Associazione Amici della Badia di S. Gemolo in Ganna tra musica, parola e suggestioni visive, che diventa oggi sede della mostra per la visione delle fotografie di Paolo Monti (1908-1982). Con rimando alla celebre caverna di Platone, si propone un inusuale percorso espositivo assimilato a quello nelle viscere ipogee del Campo dei Fiori, che regala nella “camera alta” la visione in proiezione di 120 fotografie del grande fotografo, con tema “il furore del nero”. Questo titolo è tratto dalla stessa “filosofia” di Monti per la stampa delle sue fotografie dove il nero assumeva con “rabbia” un ruolo fortemente provocatorio ed essenziale nel racconto di un altra realtà per una nuova cultura fotografica.

Paolo Monti, Lago di Ghirla, 1955

La rabbia del nero accompagna l’opera di Monti nella sua ricerca esasperata quale indagine tra i segreti della luce tra le cose, per un rovesciamento della percezione del reale. È qui che la caverna diventa paradigma di astrazione di altro da sè: una sorta di placenta che estranea dalla sua realtà data per avviare ad un altra da acquisire con l’esperienza della vita. Levi Strauss definisce la caverna “buona per pensare”; l’uomo sicuramente dalla caverna ha incominciato il suo percorso evolutivo che tanto deve al pensiero, all’indagine introspettiva, all’emozione della scoperta della pittura, dell’architettura, nonché del sublime gioco tra luci e ombre che si rispecchia nella fotografia. Questi spunti imponevano ed impongono riflessioni intriganti e coinvolgenti trasversalmente la cultura, la spiritualità e la scienza. Non potevamo inaugurare questo tema senza ricorrere all’opera massimamente colta, sofferta e partecipata quale sortisce dal lavoro di Paolo Monti: una sorta di cerniera dell’evoluzione del pensiero fotografico europeo.

(Paolo Zanzi, aprile 2017)

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Crediti
Mostra a cura Paolo Zanzi
Materiali allestimento Galli Giorgio
Scenografie Fotolito Varese snc Digital Engineering
Coordinamento Associazione Amici della Badia di San Gemolo in Ganna
Progetto grafico e video proiezione Studio paolozanzi, Giuliano Zanzi